Gifted, il dono del talento

Dal 2005 a Hollywood esiste una lista delle sceneggiature più apprezzate dagli esperti, ma non ancora prodotte. Si chiama Black List e da lì sono usciti film come Il discorso del Re, The Millionaire, Argo e Il caso Spotlight, tutta roba da Oscar mica scarti di macelleria. Dalla List arriva anche Gifted-Il dono del talento, una bella storia scritta da Tom Flynn e portata in scena da Marc Webb, uno che ogni tanto si ricorda di saper fare il regista (500 giorni insieme) e non solo il ricco gestore di baracconi da fiera (Amazing Spiderman 1 e 2).

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La storia di Gifted sembra una di quella già viste mille volte al cinema con un bambino genio protagonista da gestire e da crescere tra mille difficolta, dubbi e reticenze. E effettivamente un bambino genio è al centro anche di questa storia. Si chiama Mary, ha sette anni, la mamma (genio matematico a sua volta) è morta suicida praticamente alla sua nascita lasciando la piccola nelle mani del fratello Frank. Che ora la sta crescendo tutta da solo. Frank ha abbandonato il suo lavoro di insegnate di filosofia all’università e si è rifugiato in periferia a riparare barche ormeggiate sul lago. Mary ha vissuto i primi anni protetta dall’affetto dell’uomo, della vicina di casa e al riparo un pò da tutto e tutti, ma ora è il momento di andare a scuola e Frank decide che la bambina ha bisogno di vivere una vita normale, non la stessa vita da genio che ha portato alla morte la sorella. La iscrive alla scuola pubblica locale, ma il genio di Mary non tarda a esplodere e ad attirare l’attenzione di insegnanti, preside e della nonna che, scoperte le capacità della nipotina, vorrebbe mandarla nelle scuole più facoltose per aiutare a sviluppare il suo talento. Lo stesso talento della figlia suicida, la sua più grossa delusione, il suo fallimento da riscattare.

Niente di particolarmente originale, vero, ma il film di Webb si distingue per saper alternare in modo misurato dramma e commedia, lacrima e risata, arrivando a formare un prodotto tecnicamente perfetto.

Ma Gifted – Il dono del talento non è solamente una commedia amara ben scritta è, soprattutto, un film ben recitato da Chris Evans (che senza lo scudo di Capitan America appare in tutta la sua fragilità), Lindsey Duncan, Octavia Spencer (Il diritto di contare) e soprattutto da McKenna Grace (Independence Day Rigenerazione), un’altra di quelle attrici bambine capaci di rinnovare il miracolo del genio artistico nascosto dentro un corpo minuscolo.